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Ormai da diversi mesi i media ci hanno portato a conoscenza del virus Zika e dei rischi derivanti dal contagio.
Anche se le crociere nella regione dei Caraibi attirano gli italiani più d’inverno che durante questa stagione, abbiamo ritenuto comunque opportuno fare un po’ di buona informazione su un argomento ancora di grande attualità.
Cominciamo con la storia di questo virus. Il nome Zika ha origine dalla omonima foresta in Uganda, quando il virus fu scoperto per la prima volta nel lontano 1947, isolato da un macaco infetto.
Il primo contagio nella specie umana risale al 1968 in Nigeria.
Nei giorni nostri, il virus ha acquisito popolarità intorno al maggio 2015, diffondendosi dal Brasile a più di altri 60 paesi del mondo.
Appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, è un virus che possiede molte somiglianze con quello che porta a malattie già note e debilitanti quali la dengue, la febbre gialla e l’encefalite del Nilo occidentale.
Responsabile del contagio e portatrice del virus è la zanzara del genere Aedes, che vive in aree tropicali e sud-tropicali, la quale mostra particolare aggressività durante le ore diurne. Più rare sono le altre forme di contagio, come sangue infetto e gravidanza. Sono stati segnalati casi di trasmissione del virus per via sessuale.
Di norma il virus Zika non è particolarmente pericoloso, tuttavia i rischi sono molto più elevati per le donne in gravidanza, che potrebbero esporre il nascituro microcefalia (una malformazione neurologica che porta a uno sviluppo più contenuto del cranio rispetto al normale, con deficit di crescita nei neonati).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, per il momento, non ha raccomandato restrizioni per i viaggi verso le aree interessate da trasmissione di virus Zika, ma invita a seguire il principio di estrema precauzione, che prevede:
I sintomi del contagio sono spesso assimilabili a quelli influenzali, come la comparsa di febbre, debolezza e dolori muscolari che durano generalmente dai 2 ai 7 giorni. In più la malattia si manifesta con congiuntivite, prurito e qualche escoriazione cutanea.
In circa un quarto dei contagi la malattia si è però presentata senza sintomi.
Ad oggi non esistono cure o vaccini. L’unica soluzione è il riposo, la medicazione del dolore e l’idratazione. La malattia tende a risolversi da sola entro una settimana.
Per le donne in gravidanza, la cura può comprendere riposo, assunzione di liquidi, analgesici e antipiretici.
Come precauzione è consigliato l’uso di repellenti per gli insetti, indossare indumenti lunghi, stare in luoghi climatizzati o protetti da zanzariere. I prodotti repellenti contenenti DEET, icaridina o IR3535 sono considerati sicuri per le donne in gravidanza se usati nelle modalità previste dal produttore.
E’ poi raccomandata la contraccezione o l’astinenza verso il partner che ha contratto il virus. Per le donne è consigliata un’attesa di otto mesi e per gli uomini di sei mesi prima di provare un concepimento, anche in assenza di sintomi.
Le aree geografiche considerate a rischio sono i Caraibi, l’America centrale e meridionale, l’Oceania, Capo Verde e alcune aree degli Stati Uniti.
Le località a rischio toccate dalle navi da crociera comprendono paesi come Aruba, Bonaire, Barbados, Brasile, Capo Verde, Colombia, El Salvador, Fiji, Grenada, Guadalupe, Guatemala, Haiti, Honduras, Isole Vergini, Martinica, Messico, Panama, Porto Rico, Repubblica Dominicana e St. Martin.
Tutte le compagnie del gruppo Carnival Corporation provvedono a comunicare ai passeggeri che hanno prenotato una crociera in un’area considerata a rischio virus Zika tutte le informazioni necessarie. Nel caso di donne in stato di gravidanza, Carnival consente la cancellazione della crociera offrendo un credito per una futura partenza, valido anche per l’accompagnatore.
Norwegian Cruise Line sta invece permettendo ai passeggeri la possibilità di cambiare l’itinerario senza applicazioni di penali, se la decisione viene comunicata prima del pagamento del saldo. In caso contrario è possibile ottenere un credito per una futura partenza.
Royal Caribbean non sta invece adottando una linea generale, ma si riserva il diritto di valutare ogni singolo caso.
Windstar sta invece consentendo il rinvio della crociera o il cambio di itinerario verso una destinazione non a rischio.
Fonti: Cruise Critic, Ministero della Salute
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