Cruise Market
Crescita delle prenotazioni e tariffe più alte. Carnival guarda con ottimismo al 2018.
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Arnold Donald, CEO di Carnival Corporation insieme a David Bernstein, direttore finanziario e vice presidente senior, hanno presentato l’ultima trimestrale del 2017 e le prospettive per il nuovo anno. I risultati conseguiti nel 2017 e il trend delle prenotazioni permettono al più grande operatore crocieristico di guardare al 2018 con ottimismo.

Carnival sta infatti registrando un buon numero di prenotazioni per la stagione 2018, superiore rispetto all’anno passato e con tariffe più alte di circa il 4,5%.  Un trend che potrebbe contribuire a migliorare il reddito del 2018 nella misura del 2,5%.

brand nord americani stanno registrando i migliori risultati in Europa, con vendite e prezzi superiori rispetto a qualsiasi altra regione geografica. Ai Caraibi la situazione vede invece tassi di occupazione minori ma a tariffe più elevate rispetto al passato. Viceversa, per l’Alaska le vendite sono superiori, ma i prezzi più bassi.
Per quanto riguarda invece i brand europei, sia i tassi di occupazione che le tariffe registrano incrementi in Europa e ai Caraibi, un dato che permette di compensare la decrescita in Cina.

Relativamente alla crescita delle flotte, Arnold Donald ha dichiarato che la compagnia punta con moderazione a questo obiettivo, e per il 2018 l’incremento si attesterà all’1,9%, attraverso l’introduzione di quattro nuove navi ad alta efficienza (Carnival Horizon, Seabourn Ovation, AIDAnova, Nieuw Statendam) e il ritiro di due vecchie unità, tra cui Costa neoClassica. Il ritmo di crescita sarà comunque maggiore negli anni successivi. Le attese sono per una crescita annua di circa il 5% fino al 2023.

Carnival si concentrerà sulla crescita degli utili e questo potrebbe eventualmente comportare un acceleramento del ritiro delle unità più vecchie dalle flotte. Parallelamente all’obiettivo di miglioramento degli utili, la compagnia perseguirà una politica di riduzione dei costi. Dopo gli oltre 100 milioni di dollari risparmiati nel 2017, le attese per il 2018 sono per un nuovo taglio di 80 milioni di dollari.

Per l’esercizio 2017 l’utile netto realizzato da Carnival si attesta a 2,6 miliardi di dollari (-7,14% rispetto al 2016). Quello rettificato ammonta invece a 2,8 miliardi (+7,69% nel 2016). L’utile netto rettificato esclude i proventi non realizzati dai contratti derivati sul carburante per 227 milioni di dollari (236 milioni nel 2016) più svalutazioni e altri costi per 390 milioni (37 milioni nel 2016). Le entrate sono state di 17,5 miliardi di dollari (+6,71% rispetto al 2016).
Gli utili sono stati sospinti dai prezzi più alti dei biglietti e dalle maggiori spese di bordo, che hanno permesso di compensare i maggiori costi operativi. Questo ha consentito di raggiungere un utile per azione di 1,60 dollari (+18,5% rispetto al 2016), superiore di 0,22 dollari rispetto alle attese, nonostante la rilevante influenza dei costi per il carburante e dei tassi di cambio.
Per l’anno prossimo Carnival stima utili compresi tra i 2,9 e i 3,1 miliardi di dollari.

Fonte: Carnival Corporation & plc
Foto: Fincantieri

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