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Da diversi giorni circolava la notizia che Cruise & Maritime Voyages fosse in serie difficoltà finanziarie e purtroppo tutte le trattative tentate per salvare il marchio non hanno dato i risultati sperati. Dopo la spagnola Pullmantur e la svedese Birka Cruises, nel giro di poche settimane Cruise & Maritime Voyages è la terza compagnia di crociere che non riesce a resistere al lungo lockdown delle crociere.
L’azienda annuncia ufficialmente la cessazione dell’attività di South Quay Travel & Leisure e la gestione in amministrazione controllata. South Quay Travel & Leisure operava con il marchio Cruise & Maritime Voyages, oltre a Transocean Kreuzfahrten per il mercato tedesco, movimentando in tutto quasi 80.000 passeggeri all’anno ed offrendo circa 4.000 posti di lavoro.
Nei mesi precedenti la società di private equity Novalpina Capital aveva cercato a lungo di strutturare un accordo con i creditori di CMV, ma si dice che le trattative siano saltate quando Barclays Bank ha deciso di non supportare un prestito garantito dallo stato da 25 milioni di sterline nel quadro del programma di aiuti alle grandi imprese la cui attività è stata fermata dal Coronavirus. In febbraio CMV aveva ricevuto un prestito da circa 60 milioni di euro dalla banca australiana Macquarie.
La compagnia britannica possiede una variegata flotta composta da navi sia di proprietà che a noleggio di cui non è ancora chiaro quale sarà il loro destino. Considerando l’attuale scenario, dove vengono rottamate navi che in tempi normali potrebbero benissimo continuare il servizio crociere per vari anni, almeno metà della flotta di CMV rischia di non solcare mai più i mari. E’ il caso soprattutto della Astoria, la più vetusta nave da crociera al mondo ancora in servizio, costruita nel 1948 e divenuta tristemente famosa quando navigava come Stockholm per aver speronato e causato l’affondamento del leggendario Andrea Doria nel 1956. Altra nave dalla lunga carriera è la Marco Polo, nel cui profilo si riconosce immediatamente il classico transatlantico degli anni 60. Due navi, queste, il cui destino è praticamente segnato. Poi nella flotta CMV ci sono unità da crociera costruite nella metà degli anni 80, come la Magellan, primogenita della classe Holiday per Carnival Cruise Line, e la Astor, originariamente costruita per la sudafricana Safmarine per il servizio di linea tra Southampton e Città del Capo e che l’anno prossimo avrebbe dovuto operare per Croisières Maritimes et Voyages, nuova compagnia controllata da CMV. Anche questa coppia di navi incontrerà scarso interesse nel mercato dell’usato. Meno probabile è invece la rottamazione delle più grandi e recenti Columbus e Vasco De Gama. La prima, ammiraglia della flotta CMV, altro non è che la Sitmar FairMajesty, entrata subito in servizio come Star Princess nel 1989 a seguito dell’acquisizione di Sitmar Cruises da parte di Princess Cruises. Vasco De Gama è la nave più giovane della flotta e capostipite della classe Statendam di Holland America Line nel 1992.
Costruita nel 1948, Astoria è la nave da crociera più vetusta del mondo.
La flotta CMV sarebbe dovuta crescere di due ulteriori unità il prossimo anno, con il trasferimento di Pacific Dawn e Pacific Aria da P&O Cruises Australia. A questo punto è ormai evidente che il passaggio di proprietà non avverrà più e Carnival dovrà rivedere i suoi piani.
Fonti: Cruise & Maritime Voyages, The Meditelegraph
Foto: Cruise & Maritime Voyages
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