Cruise Market
I numeri del 2014 dell’industria crocieristica
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La CLIA (Cruise Lines International Association)  ha rilasciato l’ultimo report sul trend del mercato crocieristico.
Dai dati si legge che la domanda globale ha superato i 22 milioni di passeggeri nel 2014, un incremento del 3,4% su base annua ed un balzo del 68% rispetto al dato del 2004. Secondo le previsioni della CLIA, saranno più di 23 milioni i crocieristi nel 2015.
Il Nord America si conferma ancora una volta il mercato principale con una quota del 55%, seguita da Europa (29%), mentre il restante 16% spetta alle restanti regioni del mondo quali Australia, Cina, Singapore, Giappone e Sud America.
Più della metà dei passeggeri provengono dagli Stati Uniti (51%), seguiti da Germania (8%), Gran Bretagna (7%), Australia (5%), Italia (4%), Canada (4%), Cina (3%), Francia (3%), Spagna (2%) e Norvegia (1%).
E’ la prima volta che la Germania diventa il secondo paese del mondo per la domanda, superando quella della Gran Bretagna.
Tra i dieci principali paesi scompare il Brasile, che con circa 600.000 viaggiatori è ben al di sotto dei picchi registrati nel 2011 e 2012, un crollo del 25%.
In controtendenza il turismo crocieristico in Asia, che sta sviluppando tassi di crescita a due cifre, sia in termini di capacità che di mercato. Tra il 2013 ed il 2015 il numero delle navi impiegate in questa regione è aumentato del 10% all’anno, il numero dei viaggi dell’11% e la capacità passeggeri del 20%. A sostenere la crescita è soprattutto la Cina, cresciuta di quasi l’80% all’anno negli ultimi 3 anni.
Per quanto riguarda le aree geografiche in cui vengono posizionate le navi, il 50% della capacità è dispiegata in Nord America, il 33% in Europa, il 12% in Asia e il restante 5% nel resto del mondo.
Più in dettaglio, il 78% delle navi in Nord America sono state posizionate ai Caraibi, il 17% nella costa americana occidentale e il 5% in quella orientale.
In Europa, al Mediterraneo spetta una quota del 71%, al Nord Europa del 29%.
In Asia, l’area principale è costituita dall’Australia e Sud-Pacifico con una quota del 45%, seguita da Estremo Oriente con il 35% e Asia Sud-Occidentale con il 20%.
Il restante 5% dispiegato nel resto del mondo è concentrato in Sud-America per il 63%, nell’Oceano Indiano per il 34%, mentre il rimanente 3% riguarda prevalentemente crociere transatlantiche e giri del mondo.
L’analisi degli itinerari rivela che la durata media di una crociera è di 7 giorni, con scali in tre o quattro porti in aggiunta all’home port.

Il contributo complessivo dell’industria crocieristica all’economia globale ha raggiunto i 119,9 miliardi di dollari dai 117 dell’anno precedente. Le cifre comprendono gli stipendi dei 939.232 occupati a tempo pieno che hanno guadagnato complessivamente 39,3 miliardi. Le spese dirette delle compagnie, dei passeggeri e degli equipaggi ammontano a 55,8 miliardi, che a loro volta hanno generato 448.685 occupati a tempo pieno per un reddito di 16,85 miliardi. L’indotto è stato di 64,1 miliardi per 490.547 occupati a tempo pieno e un reddito complessivo di 22,5 miliardi.

Il report completo è consultabile all’indirizzo http://cruising.org/docs/default-source/market-research/clia_2014eis_global.pdf

Fonte: CLIA

 

 

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