Crociere Contemporanee
Espulso dalla Pacific Eden per aver lanciato una sigaretta in mare
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Mark O’Keefe non avrebbe mai immaginato quanto pesanti sarebbero state le  conseguenze per quel mozzicone di sigaretta lanciato in mare.
Australiano di 57 anni, O’Keefe era partito per una crociera di 10 giorni da Fremantle per Bali con la Pacific Eden,  insieme alla moglie.
Secondo quanto riferito dalla figlia Courtney al quotidiano online australiano WAtoday,  suo padre sarebbe stato sorpreso da un ufficiale della sicurezza di P&O mentre lanciava un mozzicone di sigaretta in mare.
L’uomo si sarebbe dispiaciuto e scusato immediatamente per il suo gesto. L’ufficiale gli ha poi consigliato di tornare in cabina e che così non ci sarebbero state conseguenze.
Tuttavia a O’Keefe  gli è stata comunque recapitata una lettera in cui veniva richiesto un incontro per chiarire la situazione.
Ma il comandante non si è accontentato delle sue scuse e non ha lasciato alcuna altra opzione possibile allo sbarco.
La figlia di O’Keefe ha riferito che suo padre è stato sbarcato su un’isola, dove ha preso un volo su un piccolo aereo per Denpasar. A quel punto è toccato a lui organizzare la partenza da Bali per tornare alla sua residenza, a Perth. Tutto completamente a sue spese.
«Mio padre compierà 58 anni tra poche settimane. È un ex militare, SAS (Special Air Service, il principale corpo speciale dell’esercito britannico, NdR), con un cancro e problemi di colesterolo, e a curarlo è mia madre», ha specificato la figlia.
«Mia mamma non poteva partire con lui,  ogni centesimo era stato risparmiato per fare questa vacanza e non potevano permettersi di acquistare due biglietti per tornare a casa».
La figlia denuncia che suo padre è stato lasciato privo di ogni assistenza dopo essere stato sbarcato. Non gli è stato organizzato il viaggio per il rimpatrio e non vi è stato alcun rispetto per la sua delicata condizione di salute.

P&O Cruises ha confermato quanto accaduto, ma non ha rilasciato dettagli per questioni di privacy.
Il portavoce di P&O Cruises David Jones ha dichiarato di non essere sorpreso se un passeggero venisse fatto sbarcare per aver lanciato un mozzicone di sigaretta in mare.
«La questione della sicurezza antincendio a bordo è la nostra maggiore priorità», ha aggiunto. «L’esercitazione per i passeggeri prevista all’imbarco comprende informazioni precise sui rischi derivanti dalle sigarette lanciate in mare. Una sigaretta accesa può ritornare a bordo causando seri rischi alla nave, alla sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio».

Dal sito web ufficiale di P&O si apprende che a bordo è consentito fumare solo nelle aree designate e che sono previste penali severe per chi compromette la sicurezza o disturba qualsiasi ospite attraverso il fumo.
E’ diritto del comandante far rispettare questa norma confinando o obbligando allo sbarco un ospite.
P&O Cruises non si fa carico di qualsiasi perdita subisca il passeggero come conseguenza di questa rigorosa azione. Tutte le spese per il rimpatrio sono a carico del passeggero e non viene riconosciuto nessun rimborso.

«Non si sono presi cura di mio padre dopo che ha lasciato la nave. Li ho chiamati quasi ogni ora e ho sempre ricevuto come risposta ‘non sappiamo dove sia‘», denuncia la figlia Courtney, aggiungendo che «i due impiegati del servizio clienti con cui ho parlato si sono rifiutati di parlare ancora con me». «Mi hanno riattaccato due volte».

Il portavoce di P&O Cruises David Jones ha dichiarato che, quando viene eseguito uno sbarco forzato, la compagnia si preoccupa di organizzare il viaggio per il rimpatrio, a spese dell’ospite sbarcato. Tale organizzazione viene seguita dagli agenti del porto e dal team di assistenza.

Mark O’Keefe è riuscito a tornare a Perth, mentre la moglie è sbarcata a conclusione della crociera.

La Redazione di Cruise Lifestyle invita al più rigoroso rispetto delle norme in materia di sicurezza e ambiente quando si è in crociera.
La scelta del comandate della Pacific Eden può sembrare eccessiva, ma ricordiamo che anche la semplice diserzione dell’esercitazione di emergenza può comportare lo sbarco forzato. E’ già successo in compagnie come Holland America Line e Seabourn Cruise Line.

(fonte: WAtoday)

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