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Peter Wilson di MCM racconta il refit di Broadwater: missione compiuta!
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Peter Wilson di MCM, che ha rappresentato l’armatore di Broadwater durante tutto il progetto di refit, racconta la sua complessa esperienza per convertire l’ex yacht privato Rasselas in una unità completamente nuova destinata al mercato del charter.

Classico Feadship di 52 metri del 1994, Rasselas è stato acquistato dal nuovo armatore alla fine del 2018. I lavori hanno coinvolto tutte le aree dello yacht, per apportare migliorie a favore del comfort e dell’estetica, realizzate da Royal Huisman secondo le specifiche dell’armatore, che desiderava convertire Broadwater in una “casa moderna e vivibile lontana da casa”.

Quale era l’obiettivo dell’armatore con il refit dell’ex 52 metri Rasselas?
L’armatore è un appassionato cultore del design classico di Feadship e ha ritenuto che Rasselas fosse uno degli yacht più belli costruiti dal cantiere. Desiderava dare una nuova vita allo yacht e aggiornarlo agli standard moderni, ma in maniera da conservare fedelmente l’essenza del design originale. L’estensione della poppa di 4 metri, per esempio, è stata realizzata per offrire un beach club ed una piattaforma bagno che chiunque si attende di trovare su un superyacht dei nostri giorni, ma questo non era stato davvero previsto nel 1994. Il nuovo hardtop è stato costruito in composito di carbonio e vetroresina per evitare di appesantire eccessivamente il ponte più alto che avrebbe altrimenti richiesto sostegni che avrebbero potuto alterare il profilo e la funzionalità.
Assieme al nuovo scafo di colore Flag Blue, quando ora si osserva lo yacht è subito evidente quale è la sua storia: si riconosce immediatamente che è un bellissimo Feadship e questo è evidente nelle fotografie del ‘prima’ e del ‘dopo’. Dovrei aggiungere che questo è ampiamente dovuto al grande talento del designer Adam Vorhees, responsabile sia della riprogettazione degli esterni che degli interni.

E’ stato conservato qualcosa degli interni originali?
Diciamo che nessuna area è rimasta invariata ed anche la sauna, che si trovava sul main deck adiacente alla suite armatoriale, è stata convertita in una rack room A/V. L’appartamento armatoriale è stato completamente sventrato ed è completamente nuovo, ma in altre aree rivestimenti e finiture sono stati recuperati e verniciati per donare agli interni un aspetto più contemporaneo rispetto a quello elegante originale in mogano scuro che ricordava un club inglese. Il nuovo design è arioso e raffinato, ed impiega rovere spazzolato europeo, noce canaletto ed eucalipto affumicato, insieme a dettagli in bronzo e pelle tattile, cashmere, seta e tessuti di lana. Anche gli alloggi dell’equipaggio sono stati rivitalizzati per aggiornarli agli standard moderni.
La trasformazione è davvero incredibile e dall’atmosfera quasi scandinava. Se dal salone principale si dovesse indovinare su quale yacht fossimo, si avrebbe difficoltà a pensare a Rasselas!

Quale è stata la parte più complessa del refit in quanto rappresentante dell’armatore?
Le sfide principali sono state equamente distribuite tra rinnovamento degli interni e, dal momento che l’armatore aveva tutta l’intenzione di utilizzare lo yacht per il charter, l’adeguamento alla Lloyds Commercial Class. La seconda ha richiesto una enorme quantità di lavoro perché dovevamo installare un sistema Hi-Fog in tutto lo yacht, nuove paratie tagliafuoco A0 e A60 e barriere intorno agli spazi di macchine e cucina, un nuovo impianto di rilevazione fumi ed installare un generatore d’emergenza (che non esisteva prima), soltanto per nominare alcuni degli aggiornamenti richiesti.

Che cosa ha imparato dal progetto?
Quello di Broadwater è stato certamente il più grande progetto di refit per MCM e presto questo si è rivelato estenuante ogni giorno, che iniziava con la casella di posta traboccante di decisioni da prendere. Sapevo sin dal principio che sarebbe stato difficile farlo nei tempi previsti, ma i ritardi dovuti alla crisi da coronavirus hanno permesso di ripianificare il programma originale.
In termini di lezioni imparate, il progetto mi ha riconfermato che pianificare in anticipo è sempre un vantaggio. E’ ben risaputo nel settore dei refit che più tempo si dedica alla preparazione, meglio si possono definire costi e tempistiche. Abbiamo imparato molto sulla fattibilità di conversione di uno yacht da privato a commerciale: si possono leggere i manuali quanto si vuole, ma finché non iniziano i colloqui con gli ispettori e non si fanno i conti con questioni concrete e le loro sfaccettature, tutto è soltanto teoria.
Siamo stati fortunati a poter lavorare con un armatore esperto. Aveva già fatto refit di diversi altri yacht, compreso il suo Feadship precedente, anche questo di nome Broadwater, e comprendeva il lavoro. Quando a volte dovevo chiamarlo con notizie tutt’altro che stellari, le accettava come se nulla fosse e penso che sia corretto dire che è contento del risultato ottenuto. Ha trascorso il Thanksgiving Day a bordo nelle Isole Vergini americane ed era carico di entusiasmo, perciò direi che la missione è stata compiuta!








Fonte: Sand People Communication per MCM
Foto: Onne Van der Wal

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