Crociere Contemporanee
Costa, una avvincente storia italiana
4015     
  • 3.0
  • Itabus

    Quella di Costa è la storia di una piccola impresa familiare fondata più di 150 anni fa che iniziò con il commercio di olio di oliva e tessuti, e che si è continuamente evoluta fino a trovare nelle crociere la sua vocazione. I valori, le sfide, le battaglie, i successi, i fallimenti fanno di Costa un’impresa davvero sorprendente e che ha dato un grande contributo all’industria crocieristica.

    TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
    L’esordio

    L’attività della famiglia Costa inizia nel lontano 1854 con la costituzione della Giacomo Costa fu Andrea, una piccola azienda dedita al commercio di olio di oliva e tessuti che opera tra i mercati di Genova e Sassari.
    Nel 1890 inizia a il commercio verso mercati più lontani grazie al flusso dei migranti italiani che genera una forte domanda oltreoceano dei prodotti nazionali.
    Nel 1910 la Giacomo Costa fu Andrea diventa una società in nome collettivo che si concentra solo sul commercio di olio d’oliva. Dai paesi del Mediterraneo l’olio grezzo raggiunge gli Stati Uniti con il marchio Dante, il Sudamerica attraverso il nome Bau.
    Durante il primo conflitto mondiale le restrizioni imposte per il commercio con l’estero mettono in seria crisi la ditta, che cessa l’attività nel 1918.
    La fine della guerra e la ripresa degli scambi con l’estero pongono le basi per ricostituire l’azienda, che si sviluppa ampliando le attività con la raffinazione dell’olio di oliva e la produzione degli imballaggi.
    L’espansione dei commerci verso mercati lontani rende i costi di nolo molto elevati, creando le condizioni per esordire nell’attività armatoriale.
    La prima nave dei Costa risale al 1924 con l’acquisto del Ravenna, un piroscafo di 78 metri da 1150 tonnellate, con già 35 anni di navigazione alle spalle.
    Quattro anni più tardi arriva il Langano, piroscafo da 1267 tonnellate costruito nel 1894.

    ANNI TRENTA
    La crisi come opportunità

    La terza nave arriva nel 1931 e con il Federico C. prende il via la tradizione di battezzare le navi con i nomi di famiglia.
    Sono anni di grande crisi per il settore armatoriale, in questo periodo un quarto della flotta italiana è in disarmo.
    Ma questa è un’opportunità per i Costa. Possono permettersi di ampliare la flotta comprando navi a prezzi molto bassi. Per la prima volta l’azienda ricorre al credito bancario.
    Nella seconda metà degli anni trenta la flotta cresce divenendo sempre più indipendente dall’attività del commercio dell’olio. Con Eugenio C., Enrico C., Antonietta C., Beatrice C. e Giacomo C, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale l’azienda si presenta con una flotta di otto navi.

    ANNI QUARANTA
    La guerra distrugge la flotta

    Nel 1942 nella flotta arriva la Caterina C., la prima nave appositamente costruita per la compagnia. Completata nel 1942, la nave viene requisita poco dopo dalla Regia Marina per le sue caratteristiche che la rendevano ideale per il trasporto dei rifornimenti alle truppe. Il 28 marzo 1943 la Caterina C. si trova nel porto di Napoli, con un carico di materiale bellico destinato alle truppe italiane in Tunisia, quando si sviluppa un incendio che investe il carico. Una forte esplosione devasta prima la nave e poi tutto quello che si trova intorno e a distanza. Il bilancio è drammatico: oltre 600 le vittime e 3000 i feriti.
    La guerra, con tutti i suoi orrori, si porta via quasi l’intera flotta. Sopravvivono soltanto il piccolo Langano e Giacomo C..
    La difficilissima ripresa ricomincia con piccole navi italiane per il cabotaggio tirrenico, poi dall’America arrivano le navi LibertyEnrico C. e Eugenio C.
    In questi anni i Costa intravedono grandi prospettive. La distruzione della flotta passeggeri italiana e l’aumento crescente del flusso migratorio transoceanico gettano le basi per inaugurare il servizio passeggeri, che viene affidato alle navi Maria C., Luisa C. e Giovanna C..
    Ma l’anno che segna la svolta è il 1948. L’azienda cambia nome, la Giacomo Costa fu Andrea diventa la Linea C e nella flotta arriva la prima nave interamente dedicata al trasporto passeggeri, la Anna C., che parte da Genova per il suo primo viaggio il 31 marzo 1948, diretta a Buenos Aires. Viene prevalentemente impiegata nei collegamenti di linea con il sud America ed occasionalmente per qualche crociera.
    Nei collegamenti tra Genova e il Sud America alla Anna C. si affianca la Andrea C., che entra in servizio nel giugno del 1948. A Santos, Rio de Janeiro, Montevideo e Buenos Aires i fumaioli gialli con la C blu virgolettata diventano una visione familiare.

    ANNI CINQUANTA
    Verso il successo

    Nel 1952 Costa acquista al tribunale fallimentare la nave Roma, ribattezzata Franca C. e su cui esegue vari interventi di ristrutturazione, mirando a consolidare l’attività in sud America. Viene inaugurato il nuovo collegamento con il Venezuela e le Antille. Una rotta nuova, con scali a Napoli, Barcellona, Funchal, Las Palmas, Curaçao, Fort de France e Point à Pitre.
    Nel 1957 si unisce alla flotta una nave storica, il Federico C., ovvero il primo transatlantico costruito appositamente per conto della compagnia genovese. E’ la prima nave impiegata nei collegamenti con il Sudamerica a montare stabilizzatori Denny Brown per la riduzione del rollio. Ben presto la Federico C. diviene un’icona dello spirito innovativo e pioneristico della compagnia.
    Nella seconda metà degli anni cinquanta i fiori all’occhiello della flotta sono il Federico C., per il comfort, e le navi da carico Maria C. e Pia C. per la loro velocità.
    La flotta da carico cresce ancora con le tre navi gemelle mercantili Bice C., Giovanna C. e Luisa C., più la motonave Paola C..
    Seguono le ristrutturazioni di Bianca C., Enrico C., Andrea C., Flavia C., Fulvia C. e Carla C. per aumentarne il livello di comfort.
    Nel 1959 la Linea C acquista la Arosa Sky, che viene sottoposta ad un ammodernamento. Parte il 2 aprile 1959 con il nome Bianca C. per il suo viaggio inaugurale tra Venezuela e America centrale. Come per la Federico C., anche la Bianca C. possiede caratteristiche d’avanguardia, oltre ad essere la nave più grande e veloce nei collegamenti tra Europa ed America.
    La Franca C. viene sottoposta a restyling e viene realizzata la prima nave da crociera senza suddivisione in classi. Viene posizionata per itinerari di 7 o 14 giorni tra Stati Uniti e Caraibi, affiancata nei mesi invernali dalla Anna C..

    ANNI SESSANTA
    La flotta più grande del mondo occidentale

    Negli anni ’60 la Linea C si presenta come la più grande compagnia di crociere in occidente, seconda soltanto per dimensioni alla flotta sovietica. E’ il primo operatore al mondo ad offrire crociere ai Caraibi e l’offerta aumenta con crociere nel Mediterraneo, Mar Nero, Brasile, Uruguay e Argentina, fino allo stretto di Magellano e all’Antartico.
    Nel 1961 Costa perde una delle sue migliori navi. Un’esplosione nella sala macchine della Bianca C. porta all’affondamento della nave a St. George.
    Per consolidare la leadership nelle rotte meridionali, nel 1962 Costa noleggia per tre anni la nave francese Provence, per poi esercitare l’opzione di acquisto, ribattezzandola Enrico C..
    I tempi sono quindi maturi per la costruzione di una nuova bellissima ammiraglia. Nel 1964, nei cantieri di Monfalcone cominciano i lavori per la costruzione della Eugenio C., la nave più emblematica di Costa Crociere e pietra miliare dell’architettura navale.
    E’ un moderno transatlantico le cui linee esterne si distinguono per il suo design innovativo che nasce dall’idea di Nicolò Costanzi di realizzare uno scafo con una forma ispirata al moto delle onde per migliorarne le prestazioni.
    Gli interni sono stati curati da Nino Zoncada, maestro indiscusso nel design di interni nell’architettura navale, che progetta la Eugenio C. senza suddivisione in classi ma concepita su un ponte unico su cui si affacciano tutti i saloni. L’impostazione della Eugenio C. è ottimale per il servizio crocieristico, su cui la compagnia sta intravedendo grandi prospettive di crescita.
    Per 10 anni l’Eugenio C. viene impiegato nei collegamenti con il Sud America, poi diventa una bella nave da crociera molto apprezzata e che proprio per questo motivo avrà una lunghissima carriera.
    La costante crescita del settore crociere e la necessità di semplificare la gestione della flotta attraverso un’unica compagnia portano ad una radicale riorganizzazione interna. Nel 1967 la compagnia assume la ragione sociale Costa Armatori S.p.A., risultato della fusione tra Lloyd Tirrenico, Lloyd Tigullio e Giacomo Costa fu Andrea.
    Nello stesso anno Costa noleggia la Italia. E’ una moderna nave da crociera, la prima ad essere costruita in Italia. Ma non entra nella flotta, viene affidata in charter a Princess Cruises.
    Nel 1968 arriva nella flotta la Carla C., nave da crociera ottenuta dalla conversione del transatlantico francese Flandre.
    Sempre nello stesso anno viene noleggiata la turbonave Flavia, convertita in nave da crociera per impiegarla nelle crociere ai Caraibi. Il successo dell’operazione porta Costa a cercare ancora un’altra nave per quella regione: l’Oslofjord diventa così la bella Fulvia, che non ha avuto una lunga carriera: l’anno seguente prende fuoco e affonda vicino alle Canarie.
    La perdita della Fulvia viene compensata con la cancellazione del charter della Carla C. a Princess Cruises.
    Nel 1969 la flotta da carico raddoppia di dimensioni in seguito all’acquisto della flotta Italnavi, compagnia che operava sulle rotte dell’America centrale.

    ANNI SETTANTA
    La più grande compagnia di crociere del mondo

    Gli anni settanta vedono la progressiva dismissione dei servizi di linea a favore delle crociere nel Mediterraneo, Sud America e Caraibi. Alla fine del decennio Costa può vantarsi di essere la più grande compagnia di crociere nel mondo, grazie all’acquisto delle lussuose gemelle Danae e Daphne, della motonave Italia e della Columbus C.. Con il noleggio della Amerikanis, della Angelina Lauro e della World Renaissance si consolida poi anche sul mercato americano.
    Attraverso la Saudi National Lines l’offerta del servizio aumenta e vengono realizzati collegamenti tra gli USA, il Mar Rosso e il Golfo Persico.
    Del 1974 è l’acquisizione della Sidarma, compagnia che operava in Venezuela, Messico e USA.
    Nel 1978 Costa acquista due grandi navi da carico veloci, la Paola C. e la Franca C., che permettono il disarmo delle unità più anziane. Sono state le ultime di tipo tradizionale, l’età del container porta nella flotta nuove navi: Costa Ligure, Costa Arabica, Ro-Ro Genova e Ro-Ro Manhattan.

    ANNI OTTANTA
    Grandi investimenti per grandi navi

    Negli anni ottanta l’attività di Costa si concentra sempre di più sulle crociere e nel 1986 una nuova riorganizzazione interna porta alla creazione della Costa Crociere S.p.A.. L’azienda familiare, gestita da circa 150 parenti, diventa una holding con la famiglia Costa sempre come azionista di maggioranza.
    La prima nuova nave che confluisce nella nuova società è la Costa Riviera, proveniente dalla conversione del transatlantico Gugliemo Marconi, che faceva parte della flotta Italia Crociere Internazionali, una joint-venture che non ebbe successo e che ha visto Costa come partner. Costa Crociere investe 70 miliardi di lire per realizzare una moderna nave da crociera da 31500 tonnellate in grado di accogliere 1200 crocieristi.
    La riorganizzazione riguarda anche le navi da carico, che vengono vendute alla Contship e marchiate Costa Container Lines (CCL. Nella seconda metà degli anni ottanta Costa Crociere vara un piano di investimenti da 900 milioni di dollari per il rinnovo della flotta.
    Vengono sottoposte a restyling l’Enrico e l’Eugenio Costa, e si lavora al progetto di trasformazione di due portacontainer. Ma oltre la metà degli investimenti sono diretti sul progetto di due navi da 53700 tonnellate che sappiano distinguersi per eleganza, innovazione progettuale e tecnologica. La progettazione viene affidata ad uno dei migliori studi di design: Gregotti e Associati, con l’architetto Pierluigi Cerri e la collaborazione di Ivana Porfiri. Questi progetti permetteranno a Costa di raddoppiare la capacità passeggeri offrendo 8500 posti letto, il 7% del mercato mondiale.
    Del luglio  1987 è la firma del contratto con Fincantieri per l’avvio della costruzione di Costa Classica. Due anni dopo quello per la gemella Costa Romantica.
    Nel 1989 Costa Crociere si quota nella borsa valori di Milano.

    ANNI NOVANTA
    Troppi errori

    Con l’inizio degli anni ’90 nella flotta Costa Crociere arrivano le navi di nuova generazione. Tra il 1990 e il 1994 arrivano quattro nuove unità, tutte quante ispirate al futuro ma senza dimenticare la tradizione: Costa Marina e Costa Allegra, che derivano dalla conversione in nave da crociera delle portacontainer Axel ed Annie Johnson, soprannominate le navi di cristallo per via delle loro grandi vetrate; Costa Classica e Costa Romantica, splendide navi disegnate dal celebre Studio Gregotti, che ha concepito una nave da crociera di tipo tradizionale dotata di importanti innovazioni progettuali e tecnologiche.
    Nel 1990 Costa partecipa ad una joint-venture con la russa Sovcomflot per formare la Prestige Cruises. A progetto ultimato, la flotta si sarebbe composta della Danae, della Daphne e delle navi russe Maxim Gorkiy e Fedor Dostejewski. Ma la caduta del regime sovietico cambiano drasticamente i programmi e Costa è costretta a comprarsi il restante 50% del pacchetto azionario della nuova compagnia, senza le navi russe nella flotta.
    L’8 dicembre 1991 avviene la cerimonia di battesimo di Costa Classica. L’ entusiasmo generale è alle stelle, tanto che sui giornali viene definita come la nave più elegante del mondo.
    Nel 1993 Costa compra la compagnia francese Paquet Cruises, la cui flotta è composta da due piccole navi. Una di queste, la Pearl, viene completamente rinnovata e ribattezzata Costa Playa, utilizzata per crociere a Cuba ed in Giamaica con partenza da Santo Domingo, ma riscuotono un moderato successo.
    Nello stesso anno Costa partecipa ad una joint venture con Bruce Nierenberg fondando la American Family Cruises, ponendosi come cliente target famiglie americane con bambini. La Costa Riviera viene modificata e ribattezzata American Adventure, ma le prenotazioni sono troppo scarse e l’insuccesso è tale da far cessare le operazioni dopo solo pochi mesi di attività. La nave torna così in cantiere per essere nuovamente riconvertita nella Costa Riviera.
    Nel dicembre 1993 la compagnia ordina la nuova ammiraglia Costa Victoria. E’ una delle più grandi navi da crociera al mondo e la più grande mai costruita in Germania. La critica situazione finanziaria del cantiere Bremen Vulkan fa slittare di un mese la consegna della nave al luglio 1996.
    La Costa Victoria doveva avere anche una nave gemella, la Costa Olimpia. Il cantiere Bremen Vulkan però fallisce quando la nave è completata solo per il 35%. Viene deciso l’abbandono della costruzione e lo scafo viene acquistato nel 1997 dalla Norwegian Cruise Line che ne completa l’opera ai cantieri Lloyd Werft, realizzando la Norwegian Sky.
    Nel 1997 arriva un’epocale cambiamento che avvia la compagnia verso un nuovo proprietario. Carnival Corporation e Airtours plc acquistano ognuna il 50% del pacchetto azionario di Costa Crociere S.p.A., per un importo di circa 452 miliardi di lire.
    Nel febbraio 1998 Blue Star Lines, maggiore azionista di Costa Container Lines, passa sotto il controllo dellla P&O Nedlloyd. Ma pochi mesi dopo Costa Container Lines ritorna in mani italiane sotto la Orsero Group, segnando così l’inizio di una nuova era di crescita e sviluppo per Costa Container Lines.

    2000
    L’ERA CARNIVAL

    Con l’arrivo del nuovo millennio la flotta Costa Crociere cresce con una grande nave rivoluzionaria.
    Costa Atlantica è la nave che palesa a pieno titolo l’influenza della gestione Carnival.
    Viene abbandonato il puro stile italiano, molto apprezzato in tutto il mondo e caratteristico di Costa, ed affidato il lavoro di interior design allo stesso architetto delle navi Carnival: Joseph Farcus.
    Sempre nello stesso anno Carnival Corporation acquista l’altro 50% di Costa Crociere detenute da Airtours, ottenendo così il pieno controllo della compagnia genovese.
    Dal 1 novembre 2004, Carnival Corporation & PLC cede a Costa Crociere AIDA Cruises, compagnia operante esclusivamente per il mercato tedesco, che si distingue per il suo stile giovane ed informale, con una flotta di quattro moderne unità.
    Il 2006 è stato un anno cruciale per lo sviluppo di Costa Crociere: Costa Allegra viene posizionata in Cina, Costa Marina a Singapore, mentre Costa Classica ed AIDA Cara avranno Dubai come home port.
    Nel 2007 una joint venture tra Costa Crociere e Orizonia Corporaciòn portano alla creazione del marchio Iberocruceros, compagnia dedicata al mercato spagnolo.
    Nell’estate dello stesso anno Costa Crociere raggiunge il risultato record di un milione di prenotazioni.
    Grandi cambiamenti riguardano il controllo di Costa Container Lines, che viene acquistata dalla Hamburg Süd Group, una tra le venti maggiori compagnie di navigazione. Successivamente il marchio Costa Container Lines verrà cancellato e la flotta assorbita da Hamburg Süd.
    Il 13 gennaio 2012 Costa Crociere si trova a dover fronteggiare la situazione più drammatica della sua storia. Una assurda manovra porta la Costa Concordia ad incagliarsi all’Isola del Giglio con la conseguente perdita della nave. L’ordine di abbandono nave arriva in ritardo, fortunatamente la tragedia non si trasforma in eccidio: 34 vittime su 4229 persone imbarcate. L’evento getta in pessima luce la compagnia e il tracollo delle prenotazioni apre dubbi sulla sopravvivenza dell’azienda. Ma con il passare delle settimane le vendite si riprendono ed il marchio può considerarsi salvo.
    Alla fine del 2012 sono iniziati i lavori per la costruzione della nuova ammiraglia Costa Diadema, che entra in servizio nel novembre 2014.
    Nel febbraio 2014 Costa avvia ufficialmente la nuova linea di crociere neoCollection. Si tratta di un nuovo concetto di crociera che mira ad itinerari più ricercati, spesso fuori dalle rotte comuni, con lunghe soste in porto. Per queste crociere vengono impegnate le navi più piccole della flotta: neoRiviera e neoRomantica, a cui si aggiunge in seguito Costa Classica dopo un restyling che le cambia il nome in neoClassica.
    Costa si afferma come maggiore compagnia per il mercato cinese, area che viene coperta impiegando Costa Victoria, Costa Atlantica e Costa Serena. Prossimamente anche Costa Fortuna sarà destinata al mercato orientale.
    Nel luglio 2015 Costa Crociere ha annunciato l’ordine di due meganavi da oltre 180.000 tonnellate, che saranno costruite in Finlandia e consegnate nel 2019 e 2020.

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